Borghi e Liberty in Val Brembana, tutti da scoprire, tutti da visitare, tutti da vivere. La Val Brembana custodisce da sempre gioielli di inestimabile valore storico culturale, incastonati in un paesaggio dall’atmosfera suggestiva e dal fascino antico che oggi possiamo vivere anche con un pizzico di adrenalina. Hotel Villa Carona si trova idealmente all’inizio o al termine di un tour che potete organizzare per una o più giornate.
Si parte da San Pellegrino Terme, oggi conosciuta nel mondo per la sua acqua con le bollicine, ma nota agli appassionati di storia e architettura per i suoi edifici Liberty: il Grand Hotel, il Casinò, le ville di nobili e imprenditori i primi del Novecento scelsero questa valle per trascorrere il proprio tempo libero. Potete proseguire verso Dossena, uno dei paesi dipinti della provincia di Bergamo, che oggi fa parlare anche per il suo ponte tibetano a pedata discontinua più lungo del mondo e il nuovo “Becco”. Imperdibile una tappa a Cornello dei Tasso, uno dei borghi più belli d’Italia e, con una camminata lungo un’antica via di Mercanti, Oneta, borgo dal fascino antico che intreccia la sua storia con quella della commedia dell’arte. E, infine, Averara con la sua strada porticata e l’antica dogana da cui sono passati minatori e mercanti.
San Pellegrino Terme, perla della Val Brembana
Questo tour ideale comincia da San Pellegrino Terme, cittadina termale circondata dalle Prealpi Orobie e attraversata dal fiume Brembo.
San Pellegrino è una cittadina viva ed è considerata da tutti la capitale della Valle Brembana. Nota in tutto il mondo per la celebre acqua minerale, fu una località di villeggiatura molto rinomata soprattutto nel primo decennio del Novecento quando diventò un ritrovo mondano di fama internazionale. Qui, infatti, veniva addirittura la regina a trascorrere qualche giorno di vacanza e si organizzavano premi letterari e non solo ai quali partecipavano artisti di fama internazionale e premi Nobel.
Il Liberty a San Pellegrino
Le straordinarie testimonianze architettoniche in stile Liberty di San Pellegrino che possiamo ammirare ancora oggi sono uno dei gioielli non solo della Val Brembana, ma di tutta la Lombardia. Da citare assolutamente il Grand Hotel che, inaugurato nel 1904, fu da subito una struttura all’avanguardia, modernissima per l’epoca. Dalle dimensioni monumentali, impreziosito da marmi di Carrara, è un perfetto emblema della Belle Époque. Oggi è possibile visitarlo in alcuni giorni stabiliti. Così come è possibile visitare (il martedì e il giovedì mattina) il Casinò di San Pellegrino, altro gioiello liberty.
In ogni stagione dell’anno si organizzano attività culturali, sportive e visite guidate. Se siete interessati a visitarla in compagnia di una guida, Hotel Villa Carona è a disposizione per mettervi in contatto le migliori guide presenti territorio.
Proseguendo lungo la via parallela che dall’ingresso del parco del Casinò arriva alla Piazza su cui si affacciano la Clinica Quarenghi e il Tempio della Vittoria (o Tempio dei Caduti), si trova la Funicolare di San Pellegrino recentemente rimessa in funzione. Questo particolare mezzo di trasporto inaugurata nel 1909 collegava San Pellegrino Terme con la località Vetta, un raffinato quartiere residenziale estivo in stile Liberty.
Le Grotte del Sogno di San Pellegrino
Raggiungendo la Vetta, località sopra San Pellegrino, a piedi o con la funicolare, in primavera e in estate potrete visitare anche le Grotte del Sogno: non perdetevele!
Le Grotte del Sogno di San Pellegrino Terme furono scoperte nel 1931 da Ermenegildo Zanchi, chiamato il “nonno degli abissi”, e già l’anno successivo, nel 1932, aprirono alle visite del pubblico (furono le prime attrezzate in Lombardia).
Di origine tettonica, le Grotte del Sogno sono costituite da tre pozzi paralleli, impostati su un’unica spaccatura della massa rocciosa (faglia), formatosi circa 60 milioni di anni fa (Era Mesozoica). Durante le visite è possibile ammirare innumerevoli esemplari di sagome scultoree e di concrezioni dai colori e forme singolari, oltre che di stalattiti e stalagmiti, formatesi con il passare dei secoli.
Dossena il paese dipinto dove anche l’adrenalina è di casa
Dossena è uno dei paesi dipinti della provincia di Bergamo. Il progetto dei Murales di Dossena nasce nella prima metà degli anni ’80 del secolo scorso. Al progetto collaborano 30 artisti bergamaschi, che donano alla comunità i propri contributi. Collegandosi idealmente agli affreschi del passato, le pareti esterne di diverse abitazioni vengono decorate da una serie di dipinti, che ripropongono momenti di vita paesana. Grazie a questa iniziativa il centro del paese si abbellisce di immagini che illustrano la cultura, il lavoro, l’ambiente e le tradizioni locali, comunicando con intima partecipazione la dimensione di un mondo che tende a scomparire.
Vi consigliamo un tour armati di macchina fotografica tra le vie del paese per andare alla ricerca dei 30 murale. Ma non solo. Dossena negli ultimi anni è entrata anche nel cuore degli appassionati per il Ponte Tibetano a pedata discontinua più lungo del mondo. Un’esperienza che vi farà provare l’ebbrezza di camminare sospesi sulla val Parina. E da qualche settimana, potrete affacciarvi letteralmente sulla valle dal Becco, una struttura in ferro a picco sulle rocce perfetta per scatti fotografici inediti.
Cornello dei Tasso: uno dei borghi più belli d’Italia
Per proseguire con questa gita di scoperta, il consiglio è quello di andare a visitare assolutamente Cornello dei Tasso, frazione del comune Camerata Cornello, annoverato tra i borghi più belli d’Italia. Il suo nome è legato all’antica famiglia Tasso che si distinse, oltre alle qualità letterarie del suo più celebre componente, Torquato Tasso, anche per l’abilità imprenditoriale di alcuni suoi esponenti (Francesco Tasso su tutti) che, a partire dal 500, gestirono le poste imperiali degli Asburgo e dello Stato Pontificio.
Rimarrete incantati dalla strada porticata, parte della Via Mercatorum, dove si svolgeva l’unico mercato della Valle e che mantiene tuttora quasi completamente la sua fisionomia originaria.
Oneta, alla casa di Arlecchino
L’itinerario terminerà infine, poco distante dal centro di San Giovanni Bianco, lungo una vecchia mulattiera che porta alla frazione di Oneta, dove si trova, secondo tradizione, la casa natale di Arlecchino, ora museo. L’abitato, un pugno di case antiche, con anguste vie porticate restituisce l’atmosfera autentica di un luogo sospeso nel tempo.
Ci potete arrivare da Cornello, con una camminata di 45 minuti sul tracciato dell’antica Via Mercatorum. E’ un percorso affascinante, pieno di storia e di storie.
E per finire… Averara con la strada porticata più bella della valle
La valle di Averara è stata in passato terra di confine con il Cantone dei Grigioni, affollata dogana e luogo di passaggio di mercanti, viaggiatori, predicatori.
Averara vi accoglierà con la vista della Parrocchia di San Giacomo Maggiore Apostolo, si trova un importante affresco: la Torre della Sapienza, un’opera di pittura risalente al 1446 di grandissimo valore educativo e formativo. Si tratta infatti di una sorta di traduzione di regole comportamentali cattoliche nel linguaggio della maggior parte della popolazione dell’epoca, che era ovviamente poco istruita. Parte dell’affresco non è più ben visibile, ma ad uno sguardo attento si possono vedere i diversi mattoni che compongono la Torre, ognuno con il suo insegnamento scritto sopra. Ciò che lo rende davvero affascinante è il fatto che il dipinto sia stato eseguito secondo uno schema mnemonico, che rende le varie regole più semplici da ricordare per chi le apprende osservandolo.
Raggiungendo l’Antica Via Porticata nella contrada Fontana, dall’altra parte del torrente Acqua Nera che scorre pochi metri sotto la chiesa rimarrete assolutamente incantati. Questi pochi metri ricchi di fascino compongono solamente un piccolo tratto della Via Mercatorum, strada che ha letteralmente fatto la storia della Val Brembana, visto che l’ha collegata per anni al cantone dei Grigioni e al centro dell’Europa. Da qui passarono i mercanti con i loro traffici, le loro merci e le loro storie sino alla fine del Cinquecento, quando per volere del podestà Alvise Priuli venne aperta la nuova Via Priula che però tagliò fuori Averara dai traffici più intensi.
Passeggiare qui sotto al porticato, tra gli stemmi delle più importanti famiglie medievali come i già citati Baschenis o i Bottagisi, Guerinoni, Migazi o Sonzogni, diventa un’esperienza paragonabile a un salto indietro nel tempo.